GENESI 2:23 (TESTO EBRAICO)
וַיֹּאמֶר֮ הָֽאָדָם֒ זֹ֣את הַפַּ֗עַם עֶ֚צֶם מֵֽעֲצָמַ֔י וּבָשָׂ֖ר מִבְּשָׂרִ֑י לְזֹאת֙ יִקָּרֵ֣א אִשָּׁ֔ה כִּ֥י מֵאִ֖ישׁ לֻֽקֳחָה־זֹּֽאת׃
TRADUZIONE CANONICA C.E.I. 2008
Allora l’Adam disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta».
In questo caso a noi non interessa sapere se la traduzione fatta dalla Conferenza Episcole Italiana sia aderente al testo ebraico masoretico, oppure no. A noi, di questo versetto, intertessano essenzialmente due parole:
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’iš·šāh (אִשָּׁ֔ה).
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’îš (אִ֖ישׁ).
Tradotte, tradizionalmente, donna e uomo. Anche qui non è nostra intenzione validare o meno questa trasliterazione dall’ebraico all’italiano. A noi interessa studiare le due parole e cosa esse ci dicono oltre il semplice significato letterario.
Quanto diremo andrà molto contro alcune idee oggi veicolate nel mondo essoterico là fuori. Quindi è fondamentale capire ciò che ci ha sempre detto la Nostra Amata Regina Immortalis: Chokmah, non solo Binah, può farci superare il caos che oggi ci circonda.
A questo punto recupero un Toot postato alcuni giorni addietro dalla nostra attenta Confraternita:
Nella ricerca della saggezza (Chokmah) il primo stadio è il silenzio, il secondo l’ascolto, il terzo il ricordo, il quarto la pratica, il quinto l’insegnamento. (Rav. SOLOMON IBN GABIROL)
Questa illuminate frase di Rav. Gabirol ci ricorda almeno tre spetti fondamentali per arrivare a quella vetta che la Signora Oscura ci impone di arrivare: il silenzio, l’ascolto e il ricordo. Sono tre aspetti messi prima della pratica e del voler insegnare.
Noi, oggi, lasceremo che alcuni aspetti del mondo Cabalistico applicato alla Tōrāh ci aiutino. Lasceremo che il silenzio interiore ci permetta di ascoltare il testo, ascolteremo cosa ha da dire e cosa cosa dobbiamo riportare alla memoria, perché l’insegnamento sia fruttifero. Questo cercheremo di fare, cercare la Sapienza, oltre alle ideologie spezzettate dilaganti nel mondo duale in cui ci troviamo.
Tornando al testo, cosa possiamo notare subito in prima battuta, che le due parole esposte all’inizio di questa lectio hanno in comune due delle tre lettere che le compongono:
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alef (א) con cui iniziano.
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shin (ש) che varia la sua posizione, centrale per la parola che viene tradotta con donna, finale per quella tradotta uomo.
Se due delle tre lettere che compongo le parole ’iš·šāh (אִשָּׁ֔ה) e ’îš (אִ֖ישׁ) sono uguali, significa che la terza, di ciascuna parola, non è uguale all’altra. Prima di parlare delle lettere che non sono in comune, affrontiamo le due comuni e le analizziamo utilizzando lo Sepher Yetzirah, il libro della Formazione, le fondamenta della Cabala.
Alef (א) è la prima delle tre lettere madri descritte nel Sepher Yetzirah. Mem (מ) è la seconda e Shin (ש) è la terza. la nostra Onoratissima Confraternita ha già avuto modo di affrontare questo tema grazie all’Onoratissimo Nostro ex-Gran Maestro Frater BRSH, che ne ha parlato in questa sua Lectio. Lectio veramente illuminante a riguardo del potere creativo delle lettere.
Oggi andremo avanti nel leggere l’importanza di queste tre lettere, soprattutto ora che diventano indispensabili per affrontare Abraxas, il Primo Arconte non-Duale, l’Archetipo del CAOS. E infatti lo Sepher Yetzirah ci dice, a riguardo di queste tre lettere:
Tre Madri: Aleph א , Mem מ , Shin ש . Si fondano sul piatto del merito e il piatto della colpa: l’ago della bilancia giudica fra di esse.
Ciò che trasmette questo versetto è la necessità di generare in noi stessi l’equilibrio fra enti diversi. Lo Sepher Dtzeniouta , o Libro del Mistero Celato, si apre con un riferimento a questo equilibrio come condizione fondamentale per una “formazione” stabile. La caratteristica di costituire gli elementi di un equilibrio, riferita alle Lettere Madri, è ribadita dai kabbalisti, che nelle attribuzioni sullo schema dell’Albero della Vita le collocano nel corpo della figura rapportandole ai tre assi orizzontali che conferiscono stabilità all’insieme: Aleph nella Via che unisce Chesed e Gevurah, Mem su quella fra Netzach e Hod, Shin fra Chokmah e Binah.
Secondo una diffusa interpretazione, le tre lettere Aleph א , Mem מ , Shin ש sono dette “Madri” perché “generano” le tre lettere che compongono il Nome YHWH (יהוה), ovvero Yod י , He ה , Vav ו.
Secondo i kabbalisti, Yod è generata da Mem , He da Aleph , Vav da Shin . Inoltre, il valore numerico delle Tre Madri è 341, da א = 1 + מ = 40 + ש = 300, e quello delle lettere del Nome è 21, da י = 10 + ה = 5 + ו = 6. Sottraendo i due numeri si ha 320, la cui radice è 32, ovvero il numero delle Vie Mirabili di Sapienza costituite da Sephiroth e lettere dell’alfabeto ebraico. Le Vie, cioè, derivano dalle Madri. Queste ultime possono essere viste anche, in base al simbolismo della bilancia, come gli elementi di una triade dialettica hegeliana, con Mem come tesi, Shin come antitesi e Aleph , che “giudica fra loro”, come sintesi.
I kabbalisti della scuola luranica vedono inoltre le Madri come mediatrici fra le Sephirot che si pongono alle estremità delle Vie cui esse sono collegate: così, Aleph media fra Chesed (tesi) e Chokmah (sintesi), e allo stesso modo Mem fra Netzach e Hod , e Shin fra Kether e Binah.
È pertanto nell’equilibrio che si genera tra esse, che le tre lettere madri assumo la capacità di unire gli opposti e dare vita a qualcosa di nuovo, inteso nel senso di non precedentemente presente.
A questo punto, riprendiamo in mano le due parole iš·šāh (אִשָּׁ֔ה) e ’îš (אִ֖ישׁ). Come abbiamo detto sopra, due delle tre lettere madri sono presenti in queste due parole. Mancherebbe la tera, la Mem, ma se andiamo a prendere il versetto in ebraico, troviamo che prima della parola îš (אִ֖ישׁ), è presente proprio la lettera Mem: mê·’îš (מֵאִ֖ישׁ).
Ora è chiaro che le tre lettere madri sono parte integrante dei due lemmi tradizionalmente tradotti con donna e uomo, quindi - ricordando quanto detto poc’anzi - tra queste due parole, che descrivono gli opposti, c’è l’equilibrio. Opposti che quando rispecchiano questo equilibrio cosa producono?
Ce lo dice l’analisi delle due famose lettere che differiscono nella composizione dei questi due lemmi: la You (י) e la He (ה).
Essendo concetti opposti, îš e iš·šāh, le lettere si sottrarono e quindi rimangono, togliendo quelle uguali ma di segno opposto, la Mem, la Yod e la He. La Mem rappresenta, cabalisticamente, l’Acqua, l’elemento primordiale dell’origine della Vita:
e lo ruach (רוח) Elohim aleggiava sulle acque (Gen. 1:2)
Con le altre due lettere (Yod e He) si ottiene la parola Yah (יה) che Saadia Gaon traduce come «l’Eterno». Questo nome è così importante che lo si ritrova immediatamente all’inizio del Sepher Yetzirah: Con 32 sentieri mistici di Sapienza incise Yah Di norma i kabbalisti associano il nome Yah a Sapienza (Chakhmah). Tuttavia, in realtà soltanto la prima lettera di questo nome, Yud (י) designa Sapienza. La seconda lettera, Heh (ה), designa Comprensione, il principio femminino. Quindi ritroviamo, nel nome più importante per i Cabalisti, il ripetersi dei due principi equilibranti. È così importante questo nome che in Isaia 26:4 troviamo:
Confida in Elohim per l’eternità delle eternità, poiché con YH YHVH (יה יהוה) Egli formò universi
Diventa così cristallino che, con le sei lettere che finora abbiamo analizzato, universi (cioè la Vita) furono formati. Mi auguro profondamente che cominciate a scorgere la portata dell’insegnamento. Ricapitolando: dalle tre lettere madri, che compongono i due lemmi nel versetto della Genesi preso in esimente a inizio di questa Lectio, si ottiene il tetagramma sacro YHWH. Facendo un’operazione di sottrazione di lettere tra questi due lemmi, rimane il nome per antonomasia YH. Ricambiando i due risultati ottenuti, si ottiene quanto utilizzato per creare universi YH YHWH. Cosa possiamo dedurre a questo punto? Che quando fu plasmato îš e iš·šāh, l’intero potere creativo della fonte fu riversato in essi, ma solo se congiunti. Infatti non basta la sola presenza di îš, o di iš·šāh, ma ci vogliono entrambe le figure affinché avvenga l’unione di componenti vibratori che hanno il potere di dare vita al nuovo. E se non credete a quanto finora raccontato, guardate questa immagine, si tratta dello schema della struttura del DNA umano. Notate nulla di strano nella forma che assume questo diagramma? Non assomigliano alle lettere YAH? Ma il DNA così strutturato è l’unione dei cromosomi X e Y, capite che solo nel loro congiungersi esiste il potere creativo? E la scienza, la scienza che ha dominato questi ultimi due anni, lo sa, lo sa benissimo!
Cosa succederebbe se eliminassimo, o tentassimo di ridurre drasticamente, una delle due parti. Quindi cercassimo di eliminare uno dei due pilastri dello Otz Chiim, o Albero della Vita cabalistico? Il CAOS, perché il sistema, volutamente costruito appoggiandosi su due pilastri, verrebbe a crollare, creando devastazione e mancanza di ordine.
Se riportare alla memoria le ultime lectio qui esposte, c’è una costante tra gli insegnamenti in esse contenuti: la volontà, da parte di alcuni personaggi presenti in questo nostro mondo, di volere il CAOS manifestato in Malkuth. Loro - come la nostra Regina Immortalis Lilith - lo chiamano ABRAXAS. Entità Non-Duale e primo emanato dalla Fonte, quindi in Sè contiene gli opposti contemporaneamente, un androgeno. Da una parte un’entità in grado di formare nuove realtà, dall’altra in grado di distruggerle, ma in Lui le due azioni coincidono, per cui gli è indifferente quale compiere, ma per noi - figli di questa realtà duale - qualcosa cambia, visto che la distruzione significa morte. Ma a certi Maghi questo non importa, perché l’importante è avere la possibilità di entrare in contatto con l’Energia di Abraxas. E se prestate attenzione, ci stanno riuscendo.
Ora, guadiamoci attorno con sincero distacco, cosa sta succedendo nel mondo dell’Adam? Dapprima è stato portato sul palmo di mano il maschilismo, con lo scopo di sottomettere la donna. Poi il femminismo, nella versione aggressiva, con l’obiettivo di dominare sul maschile. Infine la corrente LGBTQ+ che cerca il fluid gender, l’androgeno, esattamente l’unione degli opposti. Ma l’Adam, come abbiamo fino a questo momento, non ha questa caratteristica in Sé. L’Adam per dare inizio al suo potere magico deve essere in una coppia di opposti, altrimenti non genera quella vibrazione divina. Quindi, a prescindere dalle inclinazioni verso un percorso sessuale o un altro, verso un’idea o un’altra, ciò che si deve comprendere è che là fuori alcuni stanno volutamente distruggendo il reale potere dell’Adam, narcotizzandolo con belle parole quali integrazione, inclusione, fratellanza, uguaglianza, ecc. Parole che lo portano, fin da piccolino, a desiderare il cambio di genere, devastando il suo potere naturale. Oppure, lo porta ad abbracciare inclinazioni sessuali che lo allontanano da ciò che possiede di più prezioso: l’opposto. Viene naturale chiedersi quali possano essere le ragioni di tutto questo. Alcune le abbiamo viste nelle lectio precedenti. Il punto è semplice: togli all’Adam il suo potere e lo governerai, perché senza di esso non è più in grado di esprimere la sua divinità. Inoltre, ciò diminuisce l’ordine cosmico, quell’ordine che Rà ogni notte mantiene combattendo conto il Serpente Apophis, il Signore del Caos. Ciò permetterà ad Abraxas di venire in questa realtà, di devastarla e, per chi l’ha chiamato, di fare accordi usando l’energia di questo mondo come moneta di scambio. Un patto con il Sarpente Apophis! Il punto è sempre questo! I contratti! Nessuno mette in discussione la funzione creatrice del caos, come ci ricorda sempre lo Sepher Yetzirah:
Fraternità e LVX Frater SRH
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